Chi Siamo

L’Istituto CREA è uno spazio dedicato
alla crescita personale e alla relazione d’aiuto.

Un luogo dove si incontrano e si integrano la cura di sé, l’arte e la ricerca spirituale. L’attenzione al benessere psicofisico, alla creatività e allo sviluppo del potenziale umano caratterizzano il nostro Istituto: CREA è un invito, un percorso, un’esclamazione gioiosa.

L’Istituto Crea nasce dall’evoluzione della Scuola «Artiterapeutiche», attiva a Napoli dal 2014. In questi anni la Scuola è stata, e continua a essere, punto di riferimento per tutti coloro che chiedono una formazione in Artiterapie -allargata alla musica e al teatro- forte, centrata sulle persone prima che sulle tecniche, e che vogliono anche sviluppare una conoscenza profonda di sé, in cui riscoprire e integrare creatività, emozione, pensiero critico, costituenti della natura umana tra loro non separabili. Alcuni tra coloro che hanno completato la formazione in Artiterapie, sono oggi in grado di formare a loro volta professionisti competenti nell’ideare, proporre e condurre laboratori arteterapeutici e percorsi di crescita e sviluppo.

CREA, oggi, amplia queste premesse. Essere «umani» infatti, più che mai in questa fase storica, interroga la nostra capacità di coniugare la dimensione spirituale con quella ecologica; la creatività e l’innovazione personali con la capacità di sviluppare e sostenere relazioni sempre più ampie e allargate. Fare comunità diventa un principio di evoluzione e sopravvivenza.

CREA abbraccia nella sua offerta e nei suoi programmi differenti ambiti della crescita personale e della relazione d’aiuto.  Ambiti distinguibili e strettamente interconnessi, tra continuità e innovazione, sperimentazione e cura, creatività e competenza professionale i cui fondamenti sono: la Gestalt Integrativa, le Artiterapie e le Arti, le Pratiche Psicocorporee Integrative, l’Analisi Bioenergetica, il Movimento autentico, le Costellazioni Familiari e Sistemiche, il Genogramma artistico, le Tradizioni Spirituali e la Meditazione, la Psicologia Transpersonale.

È un approccio psicoterapeutico che ha la sua struttura di base nella Psicoterapia della Gestalt fondata da Fritz Perls, e soprattutto nella Gestalt Viva sviluppata da Claudio Naranjo e in particolare da Jorge Llano e dalla scuola colombiana Transformacion Humana. È una terapia che ci invita a risolvere i movimenti esistenziali e d’amore interrotti, a chiudere cicli di vita, a relazionarci al mondo e agli altri in odo aperto, diretto e responsabile, per avere a disposizione la nostra energia vitale ed essere presenti, qui e ora, con tutto il nostro essere: corpo, emozioni e mente. Nella prospettiva fenomenologica che guarda alla completezza dell’essere e all’integrazione dei suoi diversi livelli (emotivo, corporeo, cognitivo, esistenziale e spirituale), facilita un profondo processo di sviluppo umano, generando spazi per un’esperienza consapevole, presente e responsabile di stare al mondo. È un atteggiamento di vita e di lavoro nella relazione di aiuto che si prende cura dei bisogni profondi, del qui e ora, delle dinamiche caratteriali e egoiche accompagnando a chiudere gli l’incompiuto; che si concentra sulla esperienza diretta della realtà al di là del manipolare, spiegare, giustificare o giudica; che mira allo sviluppo della capacità di essere consapevoli ristabilendo il contatto con l’essere e la sua saggezza intrinseca e organismica.

L’arteterapia si fonda sulla convinzione del potenziale terapeutico intrinseco delle arti, della poesia, della musica, del canto, dell’artigianato e del loro valore nella relazione di aiuto. L’arte non è solo fare un prodotto, è un’esperienza e fa parte del processo naturale della vita. Nel lavorare con le arti si ricercano i germi del processo creativo e si esprime la capacità umana di restituire un’idea, una visione, un suono, un sentimento che si sposta dalla realtà verso un altro territorio governato da un principio assoluto di libertà. È la possibilità di coltivare un atteggiamento di apertura verso l’inconscio e dargli forma sperimentando nuove e imprevedibili possibilità di essere ed esistere.

“L’arte ci insegna a tornare all’intuizione, alle sensazioni, ad una esistenza piena di vita, alla vita stessa, è tornare all’istante presente, a questo eterno istante presente”. (Gao Xingjian)

Abitiamo un corpo vivo con il quale abbiamo bisogno di relazionarci. La nostra storia è scritta nel corpo, nelle nostre ferite, e questo stesso corpo ha la potenzialità di darci piacere e accompagnarci nello sviluppo psico-spirituale. Dal punto di vista della terapia psicocorporea integriamo differenti approcci: il lavoro terapeutico sulle corazze (W. Reich) e i tipi caratteriali (A. Lowen), la respirazione profonda e gli stati non ordinari di coscienza (S. Grof), la danza e il movimento espressivo (G. Roth), il movimento Autentico (M. Whitehouse) e spontaneo (C. Naranjo), il lavoro energetico transpersonale (J. Llano) e la meditazione.

Attraverso le pratiche psicocorporee integrative è possibile lavorare sulla comprensione delle dinamiche energetiche e muscolari del corpo per sbloccare l’energia vitale in direzione dell’incontro con la parte più istintiva e spontanea della persona. Il lavoro sul corpo diventa una via d’integrazione, liberazione e guarigione della parte più profonda, autentica e spirituale dell’essere per allinearsi con il senso esistenziale personale e collettivo.

E’ una forma olistica di psicoterapia che lavora sui modelli corporei, emozionali e mentali di una persona. È un modo per comprendere la personalità attraverso il corpo e i suoi processi energetici.

La teoria bioenergetica sviluppata da Alexander Lowen e fondata su lavoro di W. Reich,  è basata sul presupposto che non esiste una divisione di base tra la mente e il corpo. Gli stati psicologici riflettono e producono quanto accade a livello fisico, e ciò che si riscontra a livello fisico\somatico riflette e determina, parallelamente, gli stati mentali ed emozionali.

Lo stress emozionale produce tensione nel corpo e le contrazioni muscolari croniche sono il risultato del protrarsi di tensioni emozionali irrisolte. Queste contrazioni hanno un effetto diretto sul livello energetico individuale, sulla capacità di espressione spontanea e creativa della persona e sulla percezione del benessere.

La caratteristica delle tensioni muscolari riflette la storia emozionale dell’individuo e comprende aspetti riguardanti le relazioni della prima infanzia con le figure d’accudimento, esperienze traumatiche, il grado di compromissione dello sviluppo individuale.

Viaggiare verso l’interno è l’invito fatto dalla pratica del Movimento Autentico, Viaggiare attraverso quegli spazi interiori che ci connettono con la nostra storia e la storia condivisa dell’umanità in noi. È un invito all’ascolto attento del corpo e delle sue manifestazioni: sensazioni, emozioni, immagini che prendono forma e movimento in uno spazio individuale e collettivo.

Le origini di questa pratica nascono dai principi dell’Immaginazione Attiva di Carl Jung e soprattutto dal lavoro di Mary S. Whitehouse, danzatrice americana pioniera nell’applicazione della danza/movimento nel body-work, che ha ripreso questi elementi dal suo processo personale integrandoli in una pratica che chiamiamo Movimento Autentico. Il grande contributo è quello di differenziare il movimento diretto dalla volontà, da quello spontaneo che nasce nella resa, nell’arrendersi, nel “lasciarsi trasportare da ciò che sta emergendo nel corpo in ogni momento presente”

È questa stessa fede nello spontaneo, nell’istintivo, nella saggezza del proprio essere e dell’esperienza diretta dell’esistenza che anche Claudio Naranjo trasmette nei suoi insegnamenti della Gestalt Viva. Impara a seguirti, a perderti e in quel momento riconosci ciò che è al di là di noi: il mistero.

Sono un approccio di lavoro personale e soprattutto gruppale fenomenologico e energetico, creato da B. Hellinger, che permette di ampliare la visione su noi stessi e le nostre problematiche o passaggi di vita in una prospettiva sistemica e transgenerazionale. Le famiglie, come tutti i gruppi umani, sono sistemi viventi così come è un sistema vivente l’interazione tra i gruppi umani e il loro ambiente ambientale nella vita, grazie a questa comprensione le Costellazioni Familiari e Sistemiche si propongono come un ottimo strumento per ripercorrere i traumi, le ferite emotive dell’infanzia e condurre a una profonda comprensione del processo e delle implicazioni che si intricano in ogni crisi.

Le costellazioni, in particolare nell’insegnamento di Jorge Llano e della scuola colombiana di Costellazioni Familiari e Sistemiche guardano alla rete dei legami, all’individuo e al sistema, chiarendo la direzione dell’amore e delle sue forze energetiche e spirituali per guidarli verso lo sviluppo e la crescita invece di manifestarsi in malattie, conflitti o limitazioni. Infine, lavora alla ricerca di un significato profondo e di un allineamento con il proposito esistenziale e spirituale dell’individuo e della comunità.

Il Genogramma Artistico è un potente strumento di conoscenza dei legami familiari. Tale conoscenza non è di tipo “araldico”, ma viene sviluppata allo scopo di sciogliere e risolvere i legami disfunzionali (in tutto o in parte) che ancora condizionano il presente di chi li vive. Ripercorrendo i legami trigenerazionali ci si apre alla consapevolezza della funzione e del ruolo che ognuno ricopre nel gruppo familiare e si evidenzia come il «mito» familiare si configuri in un «destino» capace di rompere l’equilibrio tra appartenenza e realizzazione personale. Ripristinare quest’equilibrio è un’azione creativa, che richiede lo sviluppo di un linguaggio metaforico, allusivo, ricco di senso, che è tipico delle arti. Segno, suono, azione comporranno la nuova figura del Genogramma, quella più adatta a rompere le catene di mandati familiari ormai privi di valore. Ciò permetterà di riattivare percorsi di vita soddisfacenti, aperti al rischio dell’imprevedibilità e dell’amore di sé.

L’istituto, attraverso i suoi collaboratori, fa riferimento a diverse tradizioni spirituali e ancestrali che potrebbero essere suddivise in due filoni principali, quello orientale, in particolare il buddismo tibetano e la meditazione (C. Namkai Norbu, C. Naranjo, T. Wangyal Rinpoche) e uno che include la conoscenza sciamanica dell’America Latina (La Compagnia di Guasca di Jorge Llano e la tradizione Sikuani del Abuelo Clemente Gaitan). Il punto comune di tutte queste tradizioni è lo sviluppo della coscienza, della presenza e della compassione attraverso una visione dell’uomo come essere spirituale in profonda relazione con gli elementi, con il mondo che abita e con le forze sottili che lo circondano.

È una scuola della psicologia moderna tra cui i maggior rappresentanti sono S. Grof, K. Wilber e sicuramente, pur non amando questa definizione, C. Naranjo. La psicologia transpersonale (ispirandosi ai contributi di A. Maslow, C. Jung e R. Assagioli) integra nella sua visione della psicologia umana, nella ricerca e nella pratica che ne derivano,  gli aspetti spirituali e trascendenti dell’esperienza umana ordinaria e non ordinaria. Studia in profondità e direttamente il funzionamento dell’essere umano, del suo Io, del Vero Sé, dell’ego, della sua dimensione spirituale, attraverso le pratiche meditative, la respirazione, le sostanze psicoattive e gli stati non ordinari di coscienza, l’espressione creativa e spontanea, soffermandosi, in particolare, sullo sviluppo personale e sull’espansione della coscienza.

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